Un diamante in tazza grande

Trovando il giusto equilibrio fra le caratteristiche gemmologiche si riesce ad avere un diamante di maggiori dimensioni.

La storia che voglio raccontarvi oggi riguarda Luca, un amico di mio cognato. Lavora in un piccolo ufficio da molti anni e, durante il nostro incontro allo showroom, mi disse di esser stato sempre attratto dalla sua collega Laura, che già lavorava lì prima di lui. Peccato fosse fidanzata ufficialmente e quindi sembrava inarrivabile.

Mi stupisce sempre quando i clienti, per spiegarci il senso del loro regalo, ci raccontano vicende anche molto personali.
Da subito ho capito che Luca era uno di questi clienti.
Lui e Laura ogni mattina in ufficio si incontravano alla macchinetta del caffè e Luca col tempo se ne innamorò in modo sempre più intenso.
Caffè dopo caffè, Luca capì che doveva provare a conquistarla e ogni volta cercava di parlarle di sé e le chiedeva della sua vita, mostrandosi seriamente interessato.

Era però talmente timido che non si dichiarò mai per ben due anni.
Una mattina però decise che il semplice caffè alla macchinetta era davvero poco dopo tutto quel tempo. Scese al bar sotto l’ufficio e le prese una colazione completa, con una grande tazza di cappuccino, una brioche e aggiunse anche una rosa acquistata dall’ambulante della zona.
Le fece trovare il tutto sulla scrivania, corredato da un biglietto che diceva: sono un pò stanco del caffè, ti va una cena?
Probabilmente (ma di questo non ho conferma) le cose tra Laura e il fidanzato non andavano molto bene, perché a sorpresa lei accettò.
Non conosco altri particolari ma Luca mi disse che iniziarono a frequentarsi dopo tre mesi da quell’episodio. A questo punto della loro storia, voleva regalarle un anello di fidanzamento con un diamante grande che rappresentasse il suo sentimento.
Dopo avermi detto a grandi linee qual era il suo budget e indicato una montatura vista sul sito che gli piaceva, gli spiegai che le dimensioni di un diamante sono ovviamente influenzate dalla caratura e quindi dal suo peso ma che il prezzo di un diamante non cresce in modo lineare in base alla caratura ma esponenzialmente.
Un diamante del peso di due carati infatti non vale il doppio di una pietra di un carato ma molto di più visto che le pietre più grandi sono anche le più rare.

Luca a quel punto sembrava un po’ scoraggiato forse perché pensava di dover rivedere di molto la dimensione che aveva pensato ma si rasserenò quando, parlando durante il confronto di varie pietre, capì che calibrando le altre caratteristiche principali, come ad esempio la purezza e il colore, poteva trovare un buon compromesso per ottenere proprio ciò che voleva. Inoltre constatò che, vedendo di persona più diamanti, poteva rendersi conto dell’effettiva grandezza e scegliere meglio. Infatti, scelse una pietra comunque grande ma leggermente più piccola di quella che aveva previsto, dicendomi che così Laura avrebbe potuto portarla tutti i giorni in qualsiasi ambiente fosse. In meno di un’ora quindi, avevamo trovato insieme un diamante dalle dimensioni e caratteristiche che lo soddisfacevano rispettando le sue intenzioni di spesa.

Dopo essere venuto a ritirare l’anello finito due giorni dopo, non seppi più nulla per un po’ di tempo finché mio cognato, durante un pranzo di famiglia, mi disse che Luca aveva dato l’anello a Laura durante una colazione al bar, facendoglielo trovare sul piattino della tazza del cappuccino e che lei ne fu entusiasta. Immaginai che Luca, col suo romanticismo, avesse anche fatto disegnare un bel cuore di cacao sulla schiuma di latte.

Michele, gemmologo Diamitaly

Sezioni consigliate:
Il carato
Guida all’acquisto