
Daniele venne da me una mattina della scorsa primavera. Era un ragazzo pacato, alto e cordiale.
Mi disse che voleva chiedere la mano della sua fidanzata ma che era indeciso su dove e come comprarle l’anello perché in famiglia aveva avuto una brutta esperienza a riguardo. Sua sorella infatti ne aveva ricevuto uno dal suo attuale marito, a quanto pare pagato molto e decantato come anello con una pietra di alta qualità dal colore bianco (caratteristica che a sua sorella premeva molto) ma non corredato da un certificato gemmologico.
Quando l’aveva ricevuto però, alla sorella era sorto qualche dubbio sulla qualità generale e così aveva portato l’anello da un esperto che, togliendo il diamante dalla montatura, aveva scoperto che la pietra valeva molto meno di quello che era stata pagata. L’esperto gli disse anche che, purtroppo, in assenza di certificato le valutazioni delle pietre sono opinabili. Ormai dunque il danno era fatto.
Daniele quindi era piuttosto diffidente e un po’ impaurito e non sapeva a chi rivolgersi per scegliere il suo anello. Aveva un budget preciso e voleva sfruttarlo al meglio, senza correre rischi.
Parlando di questi timori con un suo amico scoprì che questi aveva acquistato un anello da noi l’anno precedente e che si era trovato molto bene.
Daniele si convinse soprattutto quando l’amico gli comunicò di aver fatto incastonare il diamante nella montatura solo dopo aver visto varie pietre e scelto proprio quella con le caratteristiche più adatte al suo gusto e alle sue intenzioni di spesa.
A quel punto iniziai a mostrargli diversi diamanti, facendo in modo che si rendesse conto in prima persona delle differenze. Gli spiegai le caratteristiche principali e mi feci dire qual era quella che voleva privilegiare per la sua scelta.
Lui non ebbe dubbi e mi disse che, come per sua sorella, anche lui voleva puntare prettamente sul colore. Desiderava un diamante il più bianco possibile. Aggiunse anche che preferiva una montatura semplice in modo da valorizzarlo appieno.
Gli spiegai, innanzitutto, che parlare di diamanti bianchi è in realtà un’imprecisione, si dovrebbero definire “pietre senza colore”.
Proseguimmo quindi nell’esaminare le alternative, cercando il meglio rispetto al colore e calibrando le altre caratteristiche.
Lui si mostrò molto interessato e stupito, soprattutto quando realizzò che il mix delle peculiarità di ciascuna pietra porta ad una gemma unica e preziosa.
Come sempre, e vista anche la brutta esperienza avuta in famiglia, gli mostrai inoltre il certificato rilasciato da uno dei principali istituti gemmologici internazionali, visibile sempre anche online grazie a un numero identificativo impresso su ciascun diamante.
Dopo diversi confronti e molte domande poste da Daniele, alla fine scelse una pietra non troppo grande, con qualche inclusione ma con il top del colore.
Quando venne a ritirare l’anello finito mi disse di essere contento e che non vedeva l’ora di raccontare alla sua ragazza tutta la cura che aveva messo nello scegliere proprio quel diamante per lei.
Michele, gemmologo Diamitaly
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